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LA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI DI ORIGINE AGRICOLA Nicola Giovanni GRILLO - Stefano BERNARDI È imprenditore agricolo chi esercita attività di: coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali, più le attività connesse. Per “connesse” si intendono le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione dei prodotti ottenuti.
Come ogni attività umana, l’agricoltura genera dei rifiuti che devono essere “gestiti” nel pedissequo rispetto della Legge. Le attrezzature, le macchine, i prodotti a supporto della pratica agricola, al termine del loro utilizzo, diventano dei rifiuti da smaltire; essi finiscono, perciò, per pesare sul bilancio economico ed ambientale dell’azienda. Una “gestione”, quella dei rifiuti, divenuta, ormai, un ulteriore ed inevitabile onere per l’imprenditore. Nello svolgimento dell’attività agricola vengono prodotte, essenzialmente, due tipologie di rifiuti: quelli cosiddetti “domestici” e quelli che derivano dalle attività agricole vere e proprie. I contenuti del testo, caratterizzati da praticità, completezza ed immediata applicabilità, sono il risultato della lunga esperienza che gli autori hanno maturato operando quali progettisti, Consulenti Tecnici d’azienda e direttori di impianti. Vengono individuate le normative cui la gestione dei rifiuti agricoli deve soggiacere; per ciascuna tipologia di rifiuto, viene effettuata la caratterizzazione e l’attribuzione del Codice CER. Infine, vengono individuati compiti e responsabilità dell’imprenditore agricolo. Una breve parte del testo è dedicata alla individuazione e descrizione delle metodologie di recupero attualmente applicate per le singole tipologie dei rifiuti prodotti in agricoltura.
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